“Lo stato attuale del mondo – e in effetti tutto ciò che è vivente – è ammalato. Se fossi un medico e mi venisse chiesto un consiglio, direi: Create il silenzio! Conducete gli uomini al silenzio!”
Sören Kierkegaard
Il silenzio era apprezzato da Buddha, che meditava sulle sponde del fiume Nairanjana, da Gesù che pregava nel deserto, dal profeta Maometto nelle grotte del Monte Hera, da Lao-Tzu sulle montagne della Cina. Anche da tanti mistici europei, tra i quali San Francesco d’Assisi. Più di recente, le virtù del silenzio sono state evidenziate da Gandhi e da Madre Teresa di Calcutta.
“In un atteggiamento di silenzio l’anima trova il percorso in una luce più chiara, e ciò che è sfuggente e ingannevole si risolve in un cristallo di chiarezza”.
Gandhi
“Abbiamo bisogno di trovare Dio, ed Egli non può essere trovato nel rumore e nella irrequietezza. Dio è amico del silenzio. Guarda come la natura – gli alberi, i fiori, l’erba – crescono in silenzio; guarda le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio …. Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di toccare le anime”.
Madre Teresa di Calcutta
Oggi anche la scienza mette in rilievo le virtù del silenzio, suggerendoci che è molto più importante per il cervello di quanto si possa pensare.
Cellule cerebrali rigenerate durante il silenzio
In uno studio del 2013 pubblicato sulla rivista Brain, Structure and Function è stato monitorato l’effetto che il suono e il silenzio avevano sul cervello dei topi. Nello studio sono stati utilizzati diversi tipi di rumore mentre il silenzio doveva essere la condizione di controllo. Tuttavia ciò che i ricercatori hanno trovato è stato sorprendente: quando i topi venivano esposti a due ore di silenzio al giorno sviluppavano nuove cellule nell’ippocampo. L’ippocampo è una regione del cervello associata a memoria, emozione e apprendimento.
La crescita di nuove cellule nel cervello non si traduce necessariamente in benefici per la salute tangibili. Tuttavia, in questo caso, la ricercatrice Imke Kirste afferma che le cellule sembravano diventare neuroni funzionanti.
Imke Kirste afferma: “Abbiamo osservato che il silenzio aiuta davvero le nuove cellule generate a differenziarsi in neuroni e ad integrarsi nel sistema”.
Se questo accadesse anche nell’uomo il silenzio potrebbe letteralmente far crescere il nostro cervello.
Durante il silenzio il cervello è attivo nell’interiorizzare e valutare le informazioni
Uno studio del 2001 descrive una modalità di funzionamento del cervello definita “default mode”: quando il cervello “riposa”, continua ad essere attivo nell’interiorizzare e valutare le informazioni.
Il “default mode” :
- viene utilizzato durante il processo di auto-riflessione
- ci aiuta a pensare a cose profonde con l’immaginazione
Nel 2013, sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, Joseph Moran e i suoi colleghi hanno scritto che quando il cervello riposa, è in grado di integrare le informazioni interne ed esterne in uno “spazio di lavoro conscio“.
Quando non siamo distratti dal rumore o dai compiti orientati all’obiettivo, sembra esserci un momento di tranquillità che consente al nostro spazio di lavoro conscio di elaborare le cose. Durante questi periodi di silenzio, il cervello ha la libertà di cui ha bisogno per scoprire il nostro posto nel mondo.
Il silenzio allevia lo stress e la tensione
È stato scoperto che il rumore può avere un marcato effetto fisico sul nostro cervello portando ad un aumento dei livelli degli ormoni dello stress. Le onde sonore raggiungono il cervello come segnali elettrici dall’orecchio. Il corpo reagisce a questi segnali anche se sta dormendo. Si ritiene che si attivi l’amigdala, che è associata alla formazione della memoria e alle emozioni, e che questa attivazione causi un rilascio di ormoni dello stress. Se si vive in un ambiente costantemente rumoroso, è probabile che si abbiano livelli cronicamente elevati degli ormoni dello stress.
Uno studio pubblicato nel 2002 in Psychological Science (Vol. 13, No. 9) ha esaminato gli effetti che il trasferimento dell’aeroporto di Monaco ha avuto sulla salute e le capacità cognitive dei bambini. Gary W. Evans, professore di ecologia umana presso la Cornell University, ha osservato che i bambini esposti al rumore sviluppano una risposta allo stress che li induce a ignorare il rumore. Ciò che va evidenziato è che questi bambini non hanno ignorato solo gli stimoli dannosi, ma anche gli stimoli ai quali avrebbero dovuto prestare attenzione, come il linguaggio parlato.
Evans afferma: “Questo studio è tra i più forti, probabilmente la prova più definitiva che il rumore, anche a livelli che non producono alcun danno all’udito, provoca stress ed è dannoso per l’uomo“.
Il silenzio sembra avere l’effetto opposto del rumore sul cervello. Mentre il rumore può causare stress e tensione, il silenzio libera dalla tensione il cervello e il corpo. Uno studio pubblicato sulla rivista Heart ha scoperto che due minuti di silenzio possono rivelarsi più rilassanti dell’ ascolto di musica “rilassante”. Queste scoperte si basano sull’osservazione dei cambiamenti nella pressione sanguigna e nella circolazione del sangue nel cervello.
Il silenzio reintegra le nostre risorse cognitive
“Il silenzio è una fonte di grande forza”.
Lao Tzu
L’effetto che l’inquinamento acustico può avere sulle prestazioni cognitive è stato ampiamente studiato. È stato rilevato che il rumore danneggia le prestazioni sia al lavoro che a scuola. Può anche essere la causa di una diminuzione della motivazione e di un aumento degli errori. Le funzioni cognitive maggiormente influenzate dal rumore sono l’attenzione durante la lettura, la memoria e il problem solving.
Gli studi hanno anche concluso che i bambini esposti ad abitazioni o aule nelle vicinanze di percorsi aerei, ferrovie o autostrade hanno punteggi di lettura più bassi e sono più lenti nel loro sviluppo di abilità cognitive e linguistiche.
Comunque è possibile ripristinare le risorse cognitive del cervello. Secondo la teoria del ripristino dell’attenzione, quando si è in un ambiente con livelli più bassi di input sensoriali, il cervello può “recuperare” alcune delle sue capacità cognitive. In silenzio il cervello è in grado di abbassare la guardia sensoriale e ripristinare parte di ciò che è stato “perso” durante l’esposizione al rumore eccessivo.
Alla luce di queste scoperte fare una tranquilla passeggiata in un luogo silenzioso della propria città assume un nuovo significato.
“Se un giorno non avrai voglia di parlare con nessuno, chiamami: staremo in silenzio”. G.G. Márquez
“La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole”.
Carl Gustav Jung
Fonti:
- lifehack.org/377243/science-says-silence-much-more-important-our-brains-than-thought?ref=facebook
- frasicelebri.it
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