Per memorizzare è più efficace disegnare che scrivere

I ricercatori dell’Università di Waterloo hanno scoperto che utilizzare il disegno come metodo per memorizzare nuove informazioni è più efficace rispetto alla scrittura di note, agli esercizi di visualizzazione o alla visione passiva di immagini (e lo è anche nei casi in cui le persone non sono brave a disegnare).

Melissa Meade, candidata PhD in Neuroscienze Cognitive a Waterloo, ha condotto questo studio con Myra Fernandes, professoressa di Psicologia in Neuroscienze Cognitive a Waterloo e con Jeffrey Wammes, PhD.

Con questo studio i ricercatori intendevano verificare se la memoria degli anziani potesse trarre vantaggio dal disegno come strategia di codifica. La previsione era che il disegno sarebbe stato una forma particolarmente efficace di supporto alla codifica in quanto incoraggia una rappresentazione percettiva più dettagliata. Il disegno infatti incorpora molteplici modi di rappresentare l’informazione: visivo, spaziale, verbale, semantico e motorio.

In una serie di esperimenti i ricercatori hanno confrontato diversi tipi di tecniche di memorizzazione per la ritenzione di un insieme di 30 parole, in un gruppo di studenti universitari e un gruppo di anziani. I partecipanti dovevano codificare ciascuna parola in uno dei seguenti modi:

  • scrivendola
  • disegnandola
  • elencando gli attributi fisici relativi a ciascun elemento

Successivamente è stata valutata la rievocazione.

Entrambi i gruppi hanno mostrato una migliore ritenzione quando hanno utilizzato il disegno piuttosto che la scrittura per codificare le nuove informazioni e questo effetto era particolarmente ampio negli anziani.

Melissa Meade ha affermato: “Abbiamo scoperto che il disegno potenzia la memoria negli anziani più di altre note tecniche di studio. Siamo davvero incoraggiati da questi risultati e stiamo esaminando modi in cui poterli utilizzare per aiutare le persone con demenza, che sperimentano declino rapido della memoria e della funzione linguistica“.

Myra Fernandes ha affermato: “Il disegno migliora la memoria in una varietà di attività e di popolazioni e la semplicità della strategia implica che possa essere utilizzata in molti setting”.

La ritenzione di nuove informazioni in genere diminuisce con l’età delle persone, a causa del deterioramento delle strutture cerebrali critiche coinvolte nella memoria, come l’ippocampo e i lobi frontali. Al contrario, le regioni del cervello coinvolte nell’elaborazione visuo-spaziale, dalle quali dipende la rappresentazione di immagini, sono per lo più intatte nel normale invecchiamento e nella demenza.

Meade ha affermato: “Riteniamo che il disegno sia particolarmente rilevante per le persone affette da demenza perché fa un uso migliore di regioni del cervello che sono ancora preservate e potrebbe aiutare le persone che hanno problemi cognitivi con la memoria. I nostri risultati hanno implicazioni interessanti per gli interventi terapeutici volti ad aiutare i pazienti affetti da demenza”.

Il disegno dunque è una forma estremamente preziosa di supporto che può migliorare significativamente le prestazioni di memoria negli anziani.

 

Ricerca originale: “Drawing as an Encoding Tool: Memorial Benefits in Younger and Older Adults” by Melissa E. Meade, Jeffrey D. Wammes & Myra A. Fernandes pubblicato il 9 ottobre 2018 su Experimental Aging and Research.

doi:10.1080/0361073X.2018.1521432

Fonte: University of Waterloo “Drawing is Better than Writing for Memory Retention.” NeuroscienceNews. NeuroscienceNews, 6 December 2018.

http://neurosciencenews.com/drawing-memory-retention-10307/

 

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