“L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.”
Oscar Wilde
Il gusto piacevole e il valore nutrizionale guidano il comportamento di selezione del cibo, ma abbiamo solo in parte il controllo sulla nostra assunzione di cibo.
Un nuovo studio del Max Planck Institute for Metabolism Research di Colonia rivela il ruolo svolto dalla dopamina nel controllo del comportamento alimentare.
Gli scienziati del Max Planck Institute sono stati in grado di dimostrare che il nostro tratto gastrointestinale è in costante contatto con il cervello e l’assunzione di cibo recluta circuiti dopaminergici, i circuiti della ricompensa, in modo da controllare il nostro desiderio di cibo. I segnali fisiologici che partono dalla bocca e dallo stomaco possono agire insieme sui circuiti dopaminergici per guidare l’assunzione di cibo.
Questi ricercatori hanno scoperto anche che quando le persone desiderano uno specifico alimento, quando alla fine consumano quel cibo, il loro cervello rilascia più dopamina.
La dopamina è la sostanza messaggera più importante del sistema di ricompensa del cervello e viene rilasciata, ad esempio, quando raggiungiamo degli obiettivi o quando il desiderio di qualcosa ci motiva ad agire.
I leader del gruppo di ricerca Marc Tittgemeyer e Heiko Backes hanno indagato in che modo sia controllata l’assunzione di cibo con degli studi elaborati: hanno offerto milkshake ai volontari e allo stesso tempo hanno misurato il rilascio di dopamina nel cervello utilizzando un metodo sviluppato di recente.
Con il primo assaggio del milkshake, il cervello rilascia immediatamente un’ondata iniziale di dopamina. Non appena la bevanda raggiunge lo stomaco, viene rilasciata un’altra onda di dopamina. Tittgemeyer spiega: “Precedenti esperimenti con i topi hanno dimostrato che quando il cibo raggiunge lo stomaco, viene segnalato al cervello. I nostri risultati mostrano che questo accade anche negli esseri umani e inoltre mostrano quali aree cerebrali specifiche sono coinvolte”.
Voglia di un alimento e dopamina
I ricercatori hanno trovato un collegamento tra il desiderio soggettivo e il rilascio di dopamina: il cervello dei partecipanti che avevano una voglia particolare di milkshake, rilasciava più dopamina quando assaggiavano la bevanda. Tuttavia appena il milkshake raggiungeva lo stomaco era rilasciata una quantità inferiore di dopamina. Backes spiega: “I nostri dati mostrano che le nostre voglie sono strettamente correlate alla dopamina. Se non otteniamo il secondo rilascio di dopamina attraverso lo stomaco, potremmo continuare a mangiare fino a quando non lo otterremo“.
L’assunzione di cibo fornisce all’organismo principalmente energia e sostanze nutritive. Idealmente, il consumo di energia e l’assunzione di cibo dovrebbero essere in costante equilibrio. Tuttavia, il cibo ha anche un valore gratificante, per questo Backes afferma: “Se i segnali di ricompensa sono più forti del segnale di equilibrio, mangiamo più del necessario, il che può portare al sovrappeso e all’obesità”.
Alla domanda: “Si può prevenire l’obesità controllando il rilascio di dopamina?”, Tittgemeyer offre questa risposta: “Sfortunatamente, non è così facile. Come i segnali del nostro corpo influenzino le nostre azioni e come si possano influenzare quei segnali, ad esempio attraverso il controllo cognitivo, non è ancora compreso veramente. Sono necessarie ulteriori ricerche”.
Ricerca originale: “Food intake recruits orosensory and post-ingestive dopaminergic circuits to affect eating desire in humans” by Sharmili Edwin Thanarajah, Heiko Backes, Alexandra G. DiFeliceantonio, Kerstin Albus, Anna Lena Cremer, Ruth Hanssen, Rachel N. Lippert, Oliver A. Cornely, Dana M. Small, Jens C. Brüning, and Marc Tittgemeyer. Pubblicato il 27 dicembre 2018 sulla rivista Cell Metabolism.
doi:10.1016/j.cmet.2018.12.006
Fonte: Max Planck Institute “How the Brain Decides Whether to Hold ’em or Fold ’em.” NeuroscienceNews. NeuroscienceNews, 7 January 2019.
http://neurosciencenews.com/dopamine-eating-behavior-10464/
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