Un metabolita prodotto dai batteri dell’intestino, derivato da un composto presente nella melagrana e nei frutti di bosco, protegge dall’infiammazione intestinale che si ha nella colite ulcerosa e nel morbo di Crohn.
La ricerca è stata condotta dall’Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine di Bangalore, in India, in collaborazione con l’Università di Louisville, negli Stati Uniti.
I ricercatori riferiscono che l’urolitina A, un importante metabolita microbico derivato da polifenoli presenti nei melograni e nei frutti di bosco (ad esempio fragole e lamponi rossi e neri), può proteggere dalla malattia infiammatoria dell’intestino (IBD) e può ridurla.
Milioni di persone in tutto il mondo soffrono di IBD sotto forma di colite ulcerosa o di morbo di Crohn e sono disponibili pochi trattamenti efficaci a lungo termine.
L’urolitina A era già nota per le sue attività anti-infiammatorie, anti-ossidanti e anti-invecchiamento.
I ricercatori hanno determinato che l’urolitina A e la sua controparte sintetica, UAS03, mitigano l’IBD aumentando le proteine che rafforzano le giunzioni delle cellule epiteliali nell’intestino e riducendo l’infiammazione dell’intestino nei modelli animali.
Le giunzioni serrate nella barriera dell’intestino impediscono la fuoriuscita di microrganismi e tossine, fuoriuscita che causa l’infiammazione caratteristica dell’IBD.
La ricerca preclinica pubblicata su Nature Communications mostra nei dettagli il meccanismo con cui l’urolitina A e UAS03 non solo riducono l’infiammazione e ripristinano l’integrità della barriera intestinale, ma proteggono anche contro la colite.
Rajbir Singh, Ph.D., postdoctoral fellow presso l’Università di Louisville e primo autore dello studio, afferma: “La convinzione generale finora in questo campo è stata che le urolitine esercitino effetti benefici attraverso le loro proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti. Per la prima volta abbiamo scoperto che la loro modalità di funzionamento comprende anche la riparazione della disfunzione della barriera intestinale e il mantenimento dell’integrità della barriera“.
Jala, Singh e altri ricercatori dell’ Università di Louisville stanno studiando come i metaboliti prodotti dal microbiota umano influenzino molte aree della salute. Il microbiota è costituito da batteri, virus e funghi che popolano il corpo umano. Comprendendo gli effetti di specifici metaboliti, i ricercatori sperano di poterli utilizzare direttamente come agenti terapeutici nel trattamento delle malattie.
È stato riportato che il ceppo di microbi Bifidobacterium pseudocatenulatum INIA P815 nell’intestino ha la capacità di generare urolitina A dall’acido ellagico, un composto presente nei frutti di bosco e nei melograni.
L’acido ellagico è un composto polifenolico a struttura non flavonoide molto studiato, perché è sempre più consistente il livello di evidenza scientifica che mostra come sia efficace nell’attenuare alcune complicanze metaboliche. In particolare, una recente review del 2017, pubblicata sulla rivista Advances in Nutrition, ha analizzato le evidenze circa gli effetti benefici dell’acido ellagico sull’obesità e le sue complicanze metaboliche.
La quantità di urolitina A prodotta, dipendendo dalla metabolizzazione da parte di specifici batteri intestinali, varia da persona a persona, e in alcuni è del tutto inesistente. Quindi variazioni nei livelli di urolitina A, nonostante il consumo di alimenti contenenti acido ellagico, possono essere il risultato della presenza di diverse popolazioni di batteri responsabili della produzione di Urolitina A tra un individuo e l’altro.
I ricercatori incoraggiano il mantenimento di livelli naturali di urolitina A nell’intestino attraverso il consumo degli alimenti appropriati e proteggendo le popolazioni di batteri benefici. Nei casi di colite acuta, tuttavia, i ricercatori ritengono che l’uso del più stabile sintetico UAS03 possa rivelarsi efficace dal punto di vista terapeutico. Sono necessari ulteriori esperimenti e test clinici per testare queste convinzioni.
Jala afferma: “I microbi nel nostro intestino si sono evoluti per generare metaboliti microbici benefici nelle vicinanze della barriera dell’intestino. Tuttavia, questo richiede che si ospiti e si protegga il microbiota intestinale appropriato e si consumi una dieta sana. Questo studio dimostra che il consumo diretto di urolitina A o del suo analogo possa compensare la mancanza di specifici batteri responsabili della produzione di urolitina A e supplire il consumo continuo di melagrana e frutti di bosco.”
Haribabu Bodduluri, Ph.D., professore di microbiologia e immunologia presso l’Università di Louisville, uno degli autori dell’articolo, afferma che un altro risultato chiave della ricerca è che urolitina A e UAS03 mostrano effetti sia terapeutici che protettivi. La somministrazione di urolitina A / UAS03 dopo lo sviluppo della colite inverte la condizione e la somministrazione prima dello sviluppo della colite impedisce che si verifichi.
Ricerca originale: “Enhancement of the gut barrier integrity by a microbial metabolite through the Nrf2 pathway” by Rajbir Singh, Sandeep Chandrashekharappa, Sobha R. Bodduluri, Becca V. Baby, Bindu Hegde, Niranjan G. Kotla, Ankita A. Hiwale, Taslimarif Saiyed, Paresh Patel, Matam Vijay-Kumar, Morgan G. I. Langille, Gavin M. Douglas, Xi Cheng, Eric C. Rouchka, Sabine J. Waigel, Gerald W. Dryden, Houda Alatassi, Huang-Ge Zhang, Bodduluri Haribabu, Praveen K. Vemula & Venkatakrishna R. Jala. Pubblicato il 9 gennaio 2019 su Nature Communications.
doi:10.1038/41467-018-07859-7
Fonte: University of Louisville “Metabolite Produced By Gut Bacteria From Pomegranates Reduces IBD.” NeuroscienceNews. NeuroscienceNews, 12 January 2019.
http://neurosciencenews.com/microbiome-pomegranate-ibd-10519/
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